20 Novembre 2014
Sentenza Eternit, Mons. Alceste Catella esprime la sua vicinanza e invita alla preghiera
AGD – 20 novembre 2014
“Vi sono dei momenti nei quali si avrebbe voglia di tacere per meglio riflettere, capire, pregare. Eppure, proprio in questi momenti, non mi è consentito di tacere; la ragione, il cuore mi dicono che devo parlare per esprimere la mia vicinanza e condivisione con la mia amata città di Casale, con le famiglie che ancora una volta vengono costrette a rivivere il dolore degli atroci distacchi che la morte per amianto ha arrecato”. Così mons. Alceste Catella, vescovo di Casale attraverso il sito del settimanale diocesano “Vita Casalese” (www.vitacasalese.it) interviene sul processo Eternit conclusosi in Cassazione con la prescrizione degli imputati.
“Sono con voi, – afferma rivolgendosi a tutta la città – sono addolorato, deluso, indignato. Nei giorni delle sentenze avevamo rinnovato la nostra fiducia nella giustizia, ora veniamo a sapere, che il diritto non ha nulla a che fare con la giustizia”. Cita la riflessione di uno dei più grandi giuristi italiani Francesco Carnelutti, quando afferma: “…anche se si potesse conoscere il diritto senza avere un’idea della giustizia, questa sarebbe tuttavia necessaria per fare del diritto, sicché se si ammette che il diritto, scienza pratica per definizione, è un mezzo e la giustizia un fine, ne consegue che non si può fare diritto senza sapere qual sia il fine di quel fare. Per questo un giurista il quale non sappia, o almeno non cerchi di sapere cos’è la giustizia, è come uno che cammina con gli occhi bendati…”. Ricorda poi una frase di S. Agostino che papa Benedetto XVI° citò davanti al Parlamento tedesco: “Remota iustitia (tolta di mezzo la giustizia) cosa sono gli Stati se non società di ladroni?”. “Vale a dire – spiega – che è necessario che il diritto si conformi alla giustizia. E ancora cita Gustavo Zagrebelsky: “…una volta che la dimensione della giustizia penetri nella definizione del diritto occorre che, con questa, la legge positiva faccia debitamente i conti…”. Invita tutti ad essere solidali, “ancora una volta – afferma – ci stringiamo a quanti hanno vissuto e vivono il tremendo mistero della sofferenza, invito tutti alla preghiera”.
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