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Attualità  

Scuole e pozzi per l'Africa di domani

Scuole e pozzi per l'Africa di domani

2 febbraio 2015

Burkina Faso. Accoglienza calorosa per la delegazione pinerolese nonostante il difficile momento politico

Il collegamento tra il pinerolese e il Sahel, regione predesertica nel nord del Burkina Faso, è sempre più vivo e si concretizza nei numerosi progetti già realizzati o in fase di sviluppo.
Per seguire da vicino lo stato delle opere e i risultati dei 106 sostegni scolastici a distanza, ma soprattutto per incontrare le persone di quest’angolo polveroso di mondo, dal 12 al 22 gennaio 2015 una delegazione di dieci italiani si è recata a Gorom Gorom (a 300 km dalla capitale), il comune che, con i suoi 82 villaggi, fa da punto di riferimento per i progetti di cooperazione decentrata.
La delegazione, guidata dai coniugi Adriano Andruetto e Rosina Borgi, da 12 anni attivi in questa zona con il progetto ENDAM (una rete di comuni pinerolesi), era così composta: Franco Cuccolo e Carlo Marroni, rispettivamente sindaci di Frossasco e Orbassano in passate legislature, Silvano Galfione, agronomo e esperto allevatore, Luisa Bacchetta e Nicola Deiana, imprenditori nel settore energetico, Valentina Cuccolo e Aida Galfione, alla loro prima esperienza in Burkina Faso e Silvia Aimar, corrispondente per Vita diocesana. Al gruppo si sono inoltre aggiunti il presidente e il direttore dell’ONG Lvia, Sandro Bobba e Italo Rizzi. Insieme a Lvia, con il coordinamento di Silvano Galfione, si sta lavorando infatti per la realizzazione di una ferme-école (fattoria didattica) per la produzione di foraggio di buona qualità compatibilmente con l’ambiente e il clima del Sahel, considerando sia la tradizione dei nomadi, proprietari di grandi mandrie, ma anche le necessità dei piccoli allevatori.
Questi mesi sono politicamente significativi per il Burkina Faso: il 30 ottobre 2014 si è verificata una sollevazione popolare, appoggiata dai partiti di opposizione, contro la proposta del governo di modificare la legge elettorale per consentire la rielezione nel 2015 del presidente Blaise Compaoré, al potere da 27 anni. Questi, di fronte alle proteste, si è rapidamente dimesso ed è fuggito in Costa D’Avorio, dove detiene la cittadinanza per matrimonio. Ad oggi il potere è retto dal tenente-colonnello Yacouba Isaac Zida, in attesa delle prossime elezioni, fissate per l’11 ottobre 2015.
A causa di questa situazione di transizione tutte le cariche istituzionali sono sospese, compresi i sindaci e i consigli comunali. Questo tuttavia non ha influito sull’inaugurazione di alcune scuole e pozzi alla presenza delle autorità e dell’ex sindaco di Gorom Gorom.
In particolare sono state inaugurate due scuole elementari per le quali era stata posata la prima pietra un anno fa, quella di Deiberé Nangué, finanziata dalla diocesi di Pinerolo, intitolata a don Giovanni Barra, e quella di Timboulel, finanziata dalla Tavola Valdese di Torre Pellice e dedicata al pastore Tullio Vinay. Il college (scuola media) di Gorom Gorom, ultimato, non è ancora stato attivato.
L’inaugurazione di edifici scolastici aperti a tutti assume un significato particolare in questa regione, dove la maggioranza della popolazione è musulmana, ma il dialogo interreligioso è reale ed esemplare, anche grazie alla presenza dell’Unione Fraterna dei Credenti a Dorì, che promuove momenti di scambio tra i diversi credi.
Inoltre sono stati inaugurati 5 dei 21 pozzi realizzati grazie al contributo della Caritas della diocesi di Pinerolo e di singoli cittadini. Questi pozzi, apparentemente dispersi nella savana, tra acacie e baobab, danno da bere a molti villaggi, dove l’acqua potabile era un vero miraggio.

Silvia Aimar

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