6 giugno 2016

Con 521 voti validi su 547 schede votate (11 schede bianche e 15 nulle) Laura Zoggia si è confermata sindaco di Porte.

La Zoggia sarà così sindaco per la terza volta consecutiva: la sua lista “Insieme per Porte” era l’unica presente sulla scheda, ed ha superato agevolmente i due quorum richiesti. 62,80% la percentuale dei votanti, 95% quella dei voti validi (per entrambi era richiesto il 50%).

«Sono contenta dei numeri di queste elezioni – il primo commento della sindaca – sopratutto perché sono stati espressi molti voti di preferenza, segno che i cittadini non hanno preso l’appuntamento elettorale sottogamba. Trovo positivo anche il fatto che alcuni abbiano votato scheda bianca o nulla, esprimendo contrarietà alla nostra candidatura senza rinunciare al proprio diritto di voto.».

«Purtroppo – continua Zoggia – non c’è una minoranza, il che secondo me è negativo perché rappresenta sempre uno stimolo per la maggioranza. Cercheremo di ovviare al problema coinvolgendo il più possibile i cittadini: insieme alla mia squadra abbiamo condiviso un progetto sperimentale che consiste nel creare dei gruppi di settore (donne, giovani, ambiente, ecc.), per creare una partecipazione attiva alla vita amministrativa anche pensando al futuro».

Sulle questioni più urgenti da affrontare, dice: «Sono in corso alcuni lavori iniziati lo scorso anno, per altri progetti siamo in attesa di trovare i finanziamenti. Un esempio è quello della Strada Statale 23, che passa all’interno del paese con conseguenti rischi per i cittadini, ma che non siamo ancora riusciti a sistemare per mancanza di finanziamenti. Un progetto che mi piacerebbe portare a termine è quello di ultimare i lavori nel teatro parrocchiale, che io considero un punto di riferimento molto importante per tutta la comunità».

«Come linea generale, vorrei dedicare più tempo ai cittadini, cercare di sentire i loro problemi e avere un contatto più diretto con loro. E poi continueremo a dare battaglia sui debiti dell’Agess: ci siamo affidati ad un avvocato che sta esaminando le carte, vediamo se ci sono gli estremi per fare un ricorso».

L’ultima battuta è dedicata ai numeri sul territorio nazionale, che hanno visto un calo dell’affluenza rispetto a cinque anni fa: «È evidente che ci sia una crescente disaffezione alla politica, ma credo che i risultati di queste elezioni siano anche dovuti a motivi logistici. Molti hanno approfittato del ponte per una breve vacanza, e c’è da considerare il fatto che fino a inizio maggio si pensava che la data delle elezioni fosse il 12 giugno».

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