Lo scorso 12 gennaio manifestazioni a Torino e a Pinerolo

Nel pomeriggio di sabato 12 gennaio scorso, in contemporanea con la manifestazione gemella di piazza Castello a Torino, circa 150 persone hanno sfilato, nel centro di Pinerolo, per protestare contro la chiusura, annunciata dalla Regione Piemonte, degli ospedali valdesi di Torino, Torre Pellice e Pomaretto. Tra i manifestanti anche una ventina di sindaci del territorio che hanno voluto essere presenti con la fascia tricolore per dire il disagio di un territorio che si ritroverà privato di due importanti presidi sanitari.
Nelle scorse settimane il pastore Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola valdese, ha incontrato due volte il ministro della salute, prof. Renato Balduzzi, che ha espresso attenzione alla preoccupazione della Chiesa valdese e degli utenti per il destino annunciato di queste strutture sanitarie piemontesi; l’assessorato regionale si è però irrigidito sul suo programma d’intervento respingendo ogni proposta alternativa.
Nelle scorse settimane il pastore Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola valdese, ha incontrato due volte il ministro della salute, Renato Balduzzi, che ha espresso attenzione alla preoccupazione della Chiesa valdese e degli utenti per il destino annunciato di queste strutture sanitarie piemontesi; l’assessorato regionale si è però irrigidito sul suo programma d’intervento respingendo ogni proposta alternativa.
«Siamo amareggiati e indignati – si legge nel messaggio del moderatore inviato agli organizzatori delle due manifestazioni – perché il riordino della rete ospedaliera piemontese colpisce in modo particolare gli storici presidi valdesi di Torino, Torre Pellice e Pomaretto, chiudendoli o riducendone drasticamente il servizio. Siamo amareggiati e indignati – prosegue Bernardini – perché gli impegni della Regione Piemonte assunti dal 2004 al 2007 sono stati disattesi nella forma e nella sostanza, impedendoci perfino di dare nella sede istituzionale prevista il ‘parere obbligatorio sugli atti di programmazione e organizzazione’ relativi al presidio di Torino.
Siamo amareggiati e indignati – conclude il moderatore – perché la ‘politica del fatto compiuto’, che pare caratterizzare l’azione di questa riorganizzazione sanitaria regionale, impedisce lo svolgimento della corretta dinamica istituzionale non solo nei confronti della nostra comunità di fede, ma anche dei comuni, della società civile e dei lavoratori allargando la distanza tra istituzioni e cittadini».