21 Aprile 2013
La sorpresa di “Credere”
Don Antonio Rizzolo racconta la nuova scommessa delle edizioni San Paolo
Il numero uno è andato esaurito. Nella prima settimana più di cento sottoscrizioni di abbonamento al giorno. Così ha esordito “Credere”, la nuova rivista settimanale edita da San Paolo. Direttore del periodico è il don Antonio Rizzolo, vicepresidente della Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc); direttore della Gazzetta d’Alba e co-direttore di “Famiglia Cristiana”.
Come si colloca “Credere” tra le altre pubblicazioni della San Paolo e, in modo particolare, nei confronti di “Famiglia Cristiana” e di “Jesus”?
“Famiglia Cristiana” è, per sua vocazione, una rivista molto generalista che tratta svariati argomenti di attualità, mentre “Jesus” è più intellettuale, dedicata a lettori impegnati sul fronte della ricerca e dello studio teologico. “Credere” si distingue da queste pubblicazioni perché ha la fede come tema unico ed esplicito. Inoltre si rivolge ad un pubblico molto popolare, ai cristiani che frequentano e a quelli che sentono un po’ di nostalgia di Dio e che vogliono riavvicinarsi al vissuto religioso. Su queste tematiche, infatti, anche persone molte acculturate sono all’ABC e sentono l’esigenza di ri-cominciare. Poi, come esplicita il sottotitolo della rivista – la gioia della fede – vogliamo raccontare questa dimensione della vita in modo positivo.
Aprire un nuovo giornale in un momento di crisi non è un azzardo?
Sì, lo è. Ma ci sono alcuni motivi forti che ci hanno spinto a farlo. In primo luogo perché c’è un pubblico interessato. È vero, poi, che l’editoria è in crisi ma dipende anche da quello che viene offerto. In questo caso c’è un pubblico cui non era mai stata rivolta una pubblicazione nazionale specifica, scritta in maniera semplice e comprensibile. Teniamo presente, inoltre, che don Giacomo Alberione (il fondatore delle edizioni paoline, n.d.r.) aveva lanciato “Famiglia Cristiana” nel 1931, due anni dopo il crollo di Wall Street. Certo i tempi e i contesti sono diversi ma la sfida è la stessa. Se pensiamo solo alle difficoltà rischiamo di non fare più nulla.
Quali sono state le reazione dopo le prime uscite?
La risposta è stata superiore alle attese. È andata esaurita la tiratura di 300.000 copie distribuite in edicola e nelle parrocchie. Il numero uno non si trova più! Certo, il prezzo di lancio ad 1 euro e il libro del papa in omaggio hanno facilitato la diffusione. Adesso occorre vedere come si assesterà con il prezzo intero (un euro e cinquanta centesimi) e il ritmo settimanale impegnativo per noi e per il lettore.
All’indomani della prima uscita del 14 aprile abbiamo avuto segnali più che positivi. Molti ci hanno ringraziato: «finalmente si parla di fede, in modo chiaro e semplice!». E positive sono state le reazioni di molti parroci che ci hanno chiesto un maggior numero di copie. Anche gli abbonamenti, pur senza aver fatto una campagna specifica, stanno andando bene.
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