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Attualità  

La politica e le vie di accesso al potere

La politica e le vie di accesso al potere

Dicembre 2013

I quarantenni arrivano alla guida di alcuni partiti italiani. L’obiettivo è molto semplice e allo stesso tempo molto ambizioso: conquistare nel più breve tempo possibile il potere e consolidarlo con una nuova classe dirigente. In sé nulla di male e nulla di particolarmente strano. E’ sempre stato così. Semmai, quello che va approfondito è la modalità concreta – politica ed organizzativa – con cui si raggiunge questo obiettivo di potere. Alcuni attraverso le primarie; altri facendo votare gli iscritti; altri ancora con una sostanziale auto investitura. Insomma, c’è una varietà molto forte che viene praticata per “conquistare” democraticamente il potere. Ed è proprio su questo versante che ci vuole un supplemento di riflessione.
Vorrei richiamare l’attenzione su 2 aspetti che mi paiono centrali.
Innanzitutto, chi deve votare per eleggere il segretario di un partito? Secondo il normale buon senso il vertice di una associazione, o di un partito, dovrebbe essere scelto dagli aderenti di quella associazione o di quel partito. Ma questa considerazione persin elementare viene contraddetta dal fatto che – ad esempio il Pd – il partito si identifica con i suoi elettori attuali e potenziali. Per cui, tutti i cittadini indistintamente possono votare il segretario di quel partito a prescindere se poi si riconoscono veramente in quello stesso partito.
La seconda considerazione riguarda l’antico tema del ricambio generazionale. È certamente positivo che ci sia la circolarità della classe dirigente. Come è altrettanto positivo che venga misurata concretamente la capacità di innovazione, di competenza e di rappresentanza delle nuove generazioni. Purchè questo ricambio non coincida solo con un secco e spregiudicato disegno di potere che mira a conquistare partiti e istituzioni in virtù di una carta di identità più fresca e più moderna. Se il tutto si riduce a questa rivendicazione anagrafica – elemento ricorrente nella politica italiana e non solo – chi rischia di uscirne sconfitta è solo la politica, sua credibilità e la sua autorevolezza.
Ecco perché questa nuova stagione politica va analizzata con attenzione. Da questa ondata di rinnovamento generazionale accompagnato da nuove modalità organizzative, può nascere una spinta di vero cambiamento o, al contrario, il tutto può ridursi ad una semplice e gigantesca operazione di potere. La vigilanza deve sempre essere alta e consapevole.

Stefania Parisi

parlamento_italiano

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