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Attualità  

La Giornata della memoria per giudicare il presente

La Giornata della memoria per giudicare il presente

27 gennaio 2014

Giudicare il passato è un esercizio che riesce piuttosto facile. Si hanno sotto gli occhi i documenti, le testimonianze, le tracce. Bene e male risultano piuttosto evidenti. Ma ricordare non significa soltanto tornare al passato. È un appello a formulare giudizi sul presente. Attività molto più complessa e coinvolgente. Perché i personaggi del passato non possono rispondere, non possono reagire, non possono crearci problemi. Quelli vivi sì. Per questo motivo oggi tutti – a partire dai capi di stato – sono in prima a linea a condannare le nefandezze e le folli stragi del regime nazista (ed è giusto farlo!), ma pochi osano denunciare apertamente gli abusi e le nefandezze, ad esempio (uno dei tanti possibili, ma forse il più eclatante), del governo cinese.

Hilter è morto e sepolto. Con il governo cinese, invece, si fanno grossi e ghiotti affari.
Esprimere pesanti giudizi sul suo operato è rischioso.
Allora si tace.
Ma questo silenzio, un giorno, sarà giudicato come colpa.

P.R.

La polizia cinese contro i manifestanti tibetani
La polizia cinese contro i manifestanti tibetani

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