20 Novembre 2011
Italia 150. E adesso si riparte?
Merlo, Napoli, Calgaro e Ameduri: le impressioni a caldo sul governo di Mario Monti Mercoledì 16 novembre Mario Monti ha presentato il nuovo Governo. Nell’anno dedicato alle celebrazioni al 150° dell’unità nazionale, l’Italia ha mostrato, ancora più che in passato, tutta la sua fragilità politica ed economica. Toccherà al nuovo organico provare a ripartire e ad aprire qualche prospettiva. In molti manifestano ottimismo, come Giorgio Merlo, parlamentare PD: «Un ottimo Governo, una squadra competente e un programma credibile. Sono questi i tre elementi che qualificano il nuovo esecutivo guidato dal professor Monti. Del resto, chi continua a blaterare sulla necessità di andare immediatamente al voto – e ciò capita in entrambi gli schieramenti politici – lavora in modo esplicito contro gli interessi generali facendo prevalere solo quelli personali o di partito. Ma un’ultima riflessione non si può non dire: questo Governo nasce grazie all’intuizione, all’intelligenza, alla saggezza e al senso delle istituzioni del nostro Presidente della Repubblica. Un uomo a cui l’Italia deve molto».
Meno entusiasta il giavenese Osvaldo Napoli del PDL: «La cosa importante è che il nuovo governo lavori. I nomi sono di alto rilievo. Molti sono espressione del centro sinistra ma hanno un curriculum di alto valore e quindi ci sono tutti i presupposti per governare bene. Certo che introducendo l’Ici e la patrimoniale…».
Qualche dubbio emerge anche circa la “tecnicità” del gruppo. «Sulla caratura e sulla competenza non si discute – spiega il torinese Marco Calgaro, parlamentare UDC – È evidente, tuttavia, che c’è un eccesso di finanza – basti pensare al ministro Elsa Fornero che è vice presidente di Intesa San Paolo – ma è ciò di cui ha bisogno il paese in questo momento. Come “terzo polo” siamo convintamente sostenitori del governo Monti, ma tra un anno e mezzo ci sarà bisogno di una rinnovata presenza politica. La mia prima speranza è che si superi questo bipolarismo. La seconda che nasca un partito dei moderati, cristianamente ispirato ma laico e aperto a tutti». Da Calgaro un apprezzamento particolare va al ministro alla Cooperazione internazionale e integrazione, Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio: «Lo conosco personalmente. È la persona giusta al posto giusto. Avrebbe potuto ricoprire senza problemi anche la carica di ministro degli esteri».
E l’occupazione? Per Salvatore Ameduri, responsabile dell’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Pinerolo, un miglioramento della situazione finanziaria non implica necessariamente un miglioramento della situazione lavorativa: «Sicuramente questo governo è migliore del precedente, ma non vorrei unirmi al coro degli entusiasti. Se peggiora la finanza peggiora l’occupazione. Ma mettendo a posto la finanza non è detto che il lavoro migliori. Il problema di fondo è che probabilmente siamo andati troppo in là nel non affrontare i problemi».
E ora è il momento di correre ai ripari. Ma occorre fare presto. Molto presto.
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