1 Dicembre 2014
Il "Coordinamento 9 dicembre" torna in piazza senza "forconi"
1 dicembre 2014
La mobilitazione confermata per venerdì 5 dicembre
Massimo Livrieri, referente del “Coordinamento 9 dicembre” pinerolese, ha confermato l’inizio di una nuova mobilitazione per il prossimo venerdì 5 dicembre. L’azione del gruppo, conosciuto come “forconi” (nome sconfessato dagli attuali membri), prevede 280 presidi nelle piazze italiane con l’auspicio che la popolazione si unisca agli organizzatori per lanciare un segnale forte di dissenso. Non sono previsti blocchi e in proposito Livrieri precisa: «Lo scorso anno i blocchi delle strade sono stati fatti da gente che non faceva parte della base genuina del movimento. Semplicemente erano persone disoneste, come ormai tutti sappiamo, che volevano trovare il modo per continuare a fare i propri interessi». Dal 9 dicembre 2013 il gruppo non ha più organizzato manifestazioni pubbliche, visto anche lo scarso coinvolgimento riscontrato, ma ha preferito riorganizzarsi al proprio interno e a livello nazionale sotto il coordinamento di Danilo Calvari: «L’etica alla base dei diversi gruppi italiani è la medesima; ciascuno poi è autonomo nelle decisioni e nelle azioni. Siamo persone di tutti i gruppi sociali, contadini, operai, commercianti e imprenditori. Non ci riconosciamo in nessun partito, solo nel tricolore, ovviamente non in senso esclusivamente ideologico e neofascista, ma come connazionali che vogliono il meglio per il proprio paese». Dopo aver atteso novità dai diversi governi che si sono recentemente succeduti, inutilmente secondo il coordinamento, il prossimo venerdì ci sarà il secondo tentativo: «La maggior parte della gente è ormai al limite – continua Livrieri – non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena. La povertà aumenta come anche il divario tra ricchi e poveri; la classe media non ce la fa più, le aziende chiudono in continuazione. Siamo stufi di vedere persone costrette a rovistare nei cassonetti. Non succedeva nemmeno negli anni ’70 nelle zone più malfamate di Torino». Le richieste del gruppo sono precise: «Chiediamo il licenziamento di tutta l’attuale classe politica mediante lo scioglimento delle Camere da parte del Presidente della Repubblica. Tutti i politici devono essere presentati davanti ad un tribunale che condanni chi ha rubato e assolva i pochi onesti. Dopodiché dovranno essere indette nuove elezioni che servano veramente a cambiare il nostro paese nel segno della legalità. I deputati eletti dovranno rimanere in carica al massimo per due legislature». Non è migliore l’opinione dei “9 dicembre” sul parlamento europeo: «La situazione politica a livello di Unione Europea è ancora peggiore, se è possibile, di quella italiana. Delle commissioni che nessuno ha votato decidono le regole di un intero continente e pure in modo non imparziale: perché le tasse in Romania devono essere al 20% e in Italia al 70%? Non ha senso un’unità economica prima di quella politica e fiscale». La mobilitazione continuerà fino al 9 dicembre, promette Livrieri. E nel caso non raggiungesse i risultati sperati? «Questa personalmente è l’ultima speranza che dò all’Italia. Io sono disoccupato dallo scorso aprile e se le cose non cambiano il 31 dicembre salirò su un aereo che mi porterà via dall’Europa per sempre».
Miriam Paschetta
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