20 Dicembre 2013
Gioco d'azzardo, gigantesco autogoal
20 dicembre 2013
Un emendamento al decreto Salva Roma ha ridicolizzato il Governo e i partiti che l’hanno appoggiato: Pd, Scelta Civica e Nuovo centro destra. In sostanza, e con un efficace slogan, si potrebbe sintetizzare così: tu comune o regione vieti le slot machine, cioè il gioco d’azzardo? E io Stato ti taglio i soldi.
In effetti, l’emendamento passato in Senato con l’avallo della relatrice del provvedimento, prevede la riduzione dei trasferimenti a comuni e regioni che hanno adottato regolamenti per limitare la diffusione di slot e videolotterie nel caso in cui le restrizioni provochino un calo del gettito erariale o contenziosi legali con gli operatori del settore.
Ora, al di la’ di questa “porcata” come giustamente l’ha definita Matteo Renzi, si tratta di porre immediatamente un rimedio per evitare che questa norma diventi un forte incentivo alla diffusione del gioco d’azzardo nell’intero paese.
Nel frattempo è grottesca, per non dire ridicola, la giustificazione avanzata dai protagonisti di questo mostruoso autogoal: «non ce ne siamo accorti. Faremo immediatamente un ordine del giorno per contenere il danno».
Come se l’incentivo o meno del gioco d’azzardo fosse un tema di serie b o da affrontare come una leggerezza tale da contrastarlo eventualmente con un ordine del giorno.
Ma non ci hanno raccontato la storiella che la classe dirigente parlamentare attuale è stata rinnovata radicalmente e quindi è più competente, più attenta e più specializzata di quella del passato?
Giorgio Merlo
LASCIA UN COMMENTO
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Visualizza l'informativa privacy. I campi obbligatori sono contrassegnati *