C’è chi lo trascorre al mare. Chi in montagna. Loro hanno scelto la Grecia. Non quella delle isole da cartolina o dei villaggi turistici tuttocompreso, ma quella molto meno nota del campo profughi di Katsika. Anche a Ferragosto saranno lì. A condividere un pezzo di vita con chi gran parte della propria vita l’ha vista crollare sotto la violenza della guerra.
«Siamo in un mondo parallelo – racconta Marirosa Orlando, delle Suore di San Giuseppe di Pinerolo -. Da un lato le Olimpiadi, dall’altro tanti giovani che si giocano l’estate mettendosi a servizio dei più ultimi degli ultimi: rifugiati siriani e yazidi iracheni che sono nei campi di Katsika dopo la ben nota odissea di dolori, morte, terrore. Ed estrema precarietà». Con lei, in questa avventura, ci sono anche la consorella suor Patrizia La Manna, il diacono permanente Rocco Nastasi e poi i volontari Donatella Anfuso, Hugo Cicare e Claudia Balla.
A fare cosa? «Tutto ciò di cui può esserci bisogno – prosegue la suora, che comunica con noi tramite WhatsApp – dalla scuola di inglese a far giocare i più piccoli. A passare ore ed ore nel capannone che funge da magazzino per i cinque campi profughi della zona. Il campo è nato nel marzo scorso, gestito da giovani davvero in gamba che sono riusciti a garantire un tenore di vita quasi normale… Molti sono i volontari liberi, come noi, e tanti di “Olvidados”, dalla Spagna». E i volontari continuano ad arrivare. «Qualche giorno fa è giunta una mamma francese con due ragazze… C’è da rifarsi cuore ed occhi, a vedere tanta disponibilità gratuita. Ed anche noi abbiamo sentito la chiamata ad offrire un po’ di forze e tempo».
Il rientro del piccolo gruppo piemontese (da Pinerolo e Torino) è previsto per mercoledì 17 agosto ma, precisa suor Marirosa, «siamo certi che la nostra presenza qui non finirà con il nostro ritorno a casa: la ferialità non sarà più la stessa…»

Campo profughi in Grecia