Lo stato di emergenza viene prorogato fino al 30 aprile, a stabilirlo il nuovo decreto legge sull’emergenza Covid approvato e comunicato tra il 13 e il 14 gennaio dal Consiglio dei Ministri. Il DL permette gli spostamenti tra territori regionali diversi solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute, mentre trova conferma la regola delle visite ad amici o parenti in massimo due persone fino al 5 marzo.
SPOSTAMENTI TRA REGIONI
Fino al 15 febbraio rimane il divieto di ogni spostamento tra Regioni o Province autonome diverse, (a prescindere dal colore, ndr) con l’eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.
VISITE A CASA PER MASSIMO DUE PERSONE
Dal 16 gennaio e fino al 5 marzo, su tutto il territorio nazionale è ammesso, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata, tra le 5 e le ore 22, a un massimo di due persone ulteriori a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono.
Questo spostamento può avvenire all’interno della stessa Regione, in area gialla, e all’interno dello stesso Comune, in area arancione e in area rossa, fatto salvo quanto previsto per gli spostamenti dai Comuni fino a 5.000 abitanti.
L’AREA «BIANCA»
Il decreto legge approvato dal Governo istituisce poi una cosiddetta area “bianca”, nella quale si collocano le Regioni con uno scenario di “tipo 1”, un livello di rischio “basso” e una incidenza dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100mila abitanti. In area “bianca” non si applicano le misure restrittive previste dai Dpcm per le aree gialle, arancioni e rosse ma le attività si svolgono secondo specifici protocolli.
Nelle stesse aree possono comunque essere adottate, con Dpcm, specifiche misure restrittive in relazione a determinate attività particolarmente rilevanti dal punto di vista epidemiologico.