14 Gennaio 2015
Che cosa significa dire: "Je suis Charlie?"
14 gennaio 2015
Qualcuno che non capisce c’è sempre. Ma ci sta nel conto totale. Così capita che dire, scrivere, anche solo pubblicare una foto con le parole: “Je suis Charlie”, possa dar adito a fraintendimenti vari.
E va bene. Spieghiamolo. Con la rassegnazione di chi spiega una barzelletta a quello che non l’ha capita e probabilmente non la capirà mai.
Per noi – redazione di “Vita Diocesana Pinerolese” – dire, scrivere o pubblicare una foto con le parole: “Je suis Charlie”, non significa approvare la linea editoriale e i contenuti di un giornale di pessimo gusto che si diletta ad insultare e dissacrare la fede e i valori altrui.
Significa, invece, manifestare solidarietà alle famiglie delle vittime e condannare ogni forma di violenza e terrorismo. Anche nei confronti di “quel” giornale e di altri simili con i quali non abbiamo nulla in comune.
Anni fa lo slogan “Nessuno tocchi Caino” (ora nome di un’associazione internazionale per l´abolizione della pena di morte nel mondo) risuonava sulla bocca di tutti. Eppure nessuno pensava neppure lontanamente di schierarsi dalla parte dei criminali. Semplicemente si rifiutava la logica della violenza. Così come oggi.
Chi ha orecchie per intendere intenda… gli altri possono continuare a farsi spiegare le barzellette!
Patrizio Righero
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