11 aprile 2016
Arrestato questa notte per omicidio stradale Stirbu Ruslan, 42enne residente a Barge. È la prima misura cautelare adottata nel saluzzese per il nuovo reato previsto dalla legge entrata in vigore da due settimane.
L’uomo, alla guida della propria auto, una Toyota Rav4 con a bordo la moglie e due figli, per cause ancora da verificare, ha perso il controllo dell’autovettura mentre stava percorrendo la via Azienda Moschetti, diretto verso la propria abitazione sita al centro del paese dell’Infernotto, schiantandosi violentemente contro l’angolo dell’edificio posto al civico 21 della suddetta via.
Deceduta sul colpo la moglie di 41 anni, Stirbu Natalia; miracolosamente illesi i figli (prontamente soccorsi da altri connazionali). Il conducente, è risultato positivo ai rilievi alcolemici cui è stato sottoposto.
Questa legge è stato indubbiamente un passo avanti, tuttavia non risolve il problema di base: i controlli per le strade. Il riscontro di questo reato è avvenuto dopo l’incidente in cui ha perso la vita una donna. Sarebbe bello se ci fosse un maggiore senso civico nei cittadini. In altre nazioni d’Europa dove vi sono evidenti problemi di alcolismo ma la popolazione è sensibilizzata, quando la gente è ubriaca, lascia la propria auto di fronte al locale e rientra a casa o a piedi, o in taxi.
In mancanza di ciò, andrebbero intensificati i controlli, quindi servirebbero più agenti e più pattuglie sul territorio. In questo caso lo stato dovrebbe agire come un “buon padre di famiglia” che, preso atto di non aver educato i propri cittadini, li mette comunque in grado di non nuocere a se stessi ed agli altri.
Fare una legge che introduce l’omicidio stradale, inasprire le multe per eccesso di velocità e ridurre costantemente il limite massimo del tasso alcolico per mettersi alla guida serve a nulla se poi non vi sono sufficenti controlli sul territorio. Bastano multe anche di entità minore, tuttavia devono essere contestate con maggiore regolarità.
Questa legge, allo stato attuale, è solo uno specchietto per le allodole, fatto per tacitare l’opinione pubblica. Manca però un adeguato rinforzo operativo.
Per capirci, servono a poco due pattuglie poste sulle principali strade provinciali su un’intera macro area. Infatti la gente tende ad utilizzare le strade secondarie. Se vi fossero più pattuglie, dislocate con uno schema meno prevedibile, probabilmente, i risultati non mancherebbero. Dal punto di vista economico e sociale, ci sarebbero dei riscontri: innanzitutto le minori spese sanitarie per curare le vittime degli incidenti della strada ed una maggiore sicurezza. E poi si potrebbe guidare senza l’ansia di incontrare un guidatore ubriaco.