Nel cuore di Porte da qualche mese vivono cinque famiglie richiedenti asilo provenienti dalla Nigeria. Una bella realtà che narra di ricongiungimenti familiari. Come quello di un John che, dopo il difficile viaggio, è approdato a Torre Pellice. Sua moglie, con una bimba di un anno, è giunta in Italia a sua insaputa ed è stata accolta a Lodi. Rintracciata la moglie, John ha fatto di tutto per incontrare la propria famiglia. Ora la donna è in dolce attesa!
Gli ospiti CAS di Porte raccontano… anzi tacciono sulle loro storie: per alcuni ormai è acqua passata e non vogliono ripensarci, per altri si tratta di ricordi troppo dolorosi.
Le loro speranze sono quelle di tutte le famiglie: trovare un lavoro, una casa indipendente e condurre la propria vita in Italia. «È importante che imparino a parlare l’italiano – afferma Barbara della cooperativa Edu-CARE, che li segue -. Alcuni di loro vanno già a scuola, altri inizieranno a gennaio».
Gloria ha solo diciannove anni ma è sposata da tre con un bimbo di cinque mesi; impara in fretta e si sta già preparando per affrontare a giugno gli esami di terza media. «Stavo studiando per diventare infermiera – spiega in un italiano quasi perfetto -. Qui mi piacerebbe diventare OSS».
Il referente di questo colorato condominio è Nicolò che si occupa di tutte le faccende quotidiane come la dispensa comune che viene rifornita due volte la settimana, o la gestione dei turni delle due lavatrici.
Prossimamente inizieranno a insegnare loro a cucinare “all’italiana” perché l’integrazione passa anche dal cibo e verranno loro fornite indicazioni pratiche sul modo di fare la spesa, per ottimizzare le risorse e per evitare sprechi. Ma tutto questo è in programma per i prossimi mesi, per adesso il problema principale è la burocrazia, soprattutto quella sanitaria (anche pediatrica) e quella della Prefettura sempre in cambiamento a causa dell’alto numero di richiedenti asilo.
La popolazione di Porte fino ad ora si è dimostrata disponibile ad accogliere queste persone. Barbara ha insistito molto perché la bimba di due anni di una famiglia venisse accolta a gennaio nell’asilo del paese e non quello di San Germano, come sarebbe dovuto essere, in modo che i genitori possano accompagnarla e conoscere oltre che farsi conoscere da tutti i portesi.
Una famiglia è in attesa di due gemelli ma la loro mamma, parrucchiera in Nigeria, continua con il sorriso ad andare a scuola.

 

Cristina Menghini