Sabato 26 maggio appuntamento al Museo dell’Emigrazione di Frossasco

Fra le molteplici e qualificanti iniziative che hanno contraddistinto e contraddistinguono i trentacinque anni di operosa attività dell’Associazione Piemontesi nel Mondo, assume particolare rilevanza la celebrazione della “Festa del Piemonte”, deliberata con legge regionale n. 26 del 10/04/1992, che all’articolo 2 testualmente recita: «Al fine di favorire la conoscenza della storia del Piemonte, di valorizzare l’originale patrimonio linguistico, di illustrare i valori di cultura, di costume, di civismo, nel radicamento e nella loro prospettiva, nonché di far conoscere adeguatamente lo Statuto e i simboli della Regione, è istituita la Festa del Piemonte. Essa ricorre il 22 maggio nel giorno anniversario della promulgazione dello Statuto Regionale, avvenuta il 22 maggio 1971».
Un evento che l’associazionismo piemontese nel mondo sta trasformando anche come momento centrale di recupero delle radici, di riaggregazione ai valori culturali della regione d’origine, di ponte, di impegno e di unione con la terra dei padri.
È un grande sforzo di fantasia e realtà progettuale che i piemontesi nel mondo sentono come distintivo qualificante della loro presenza nella società globalizzata; che credono possibile un ruolo attivo della società della diaspora nei processi di sviluppo del Piemonte e dei Paesi nei quali vivono; che non accettano di diventare indistinti iceberg vaganti nell’immenso mare dell’omologazione culturale.
Lontani anni luce sono quelle lunghe lettere in cui gli emigrati vergavano le proprie emozioni, la propria nostalgia, il proprio sradicamento, a volte con la certezza di non più rivedere il campanile o il cimitero degli avi. Una lettera che sembrava non arrivare mai, così come la risposta, le notizie del “paese”, dei fratelli lasciati a coltivare gli orti, o del padre, che chissà se era ancora vivo.
In questi anni, attraverso la consistente rete dell’Associazionismo piemontese all’estero, si sono difese le ragioni della memoria e dell’identità di coloro che hanno dovuto costruire altrove la loro vita, ma si è soprattutto creato un tessuto di rapporti e relazioni che rappresenta una ricchezza per il Piemonte e l’intera società piemontese sul territorio e oltre confine.
Dal Parana (Entre Rios) Laura Moro, responsabile dell’Associazione Donne Piemontesi dell’Argentina, in data 31 marzo ci scrive: «Tutti gli sforzi che facciamo come Piemontesi all’estero per mantenere vivi i valori della piemontesità, nascono dal cuore certamente, ma hanno un modello valido e molto importante che proviene dall’Associazione Piemontesi nel Mondo che da tanti anni stimola e cura con iniziative e collegamenti continui, queste nostre associazioni di volontari, che impegnano noi stessi nel sostenimento e nella diffusione dell’immagine del Piemonte in tutto il mondo».
La Festa del Piemonte assume quindi un grande momento di richiamo e di impegno fra quanti in Italia e all’estero mantengono viva la “piemontesità” come catena di unione e di valorizzazione delle radici.
Nel pinerolese la “Festa del Piemonte” verrà celebrata sabato 26 maggio al Museo dell’Emigrazione di Frossasco con inizio alle ore 9.30 e a Cantalupa al pomeriggio, organizzata dall’Associazione Piemontesi nel Mondo in collaborazione con il Museo Regionale dell’Emigrazione.
Saranno presenti dall’estero per compartecipare all’avvenimento e ritirare un significativo riconoscimento: la Presidente del Centro Piemontese di Santa Fe (Argentina), nonché presidente della Federazione delle Associazioni Piemontesi dell’Argentina, Maria Ester Valli; Rodano Simona, cantante, performer, compositore e docente torinese che insegna la bellezza della lingua e della cultura italiana a New York con l’immagine della “Fata Italiana”, protagonista in occasione della sfilata del Columbus Day 2011 di New York e di un recentissimo concerto presso l’Ambasciata Italiana degli Stati Uniti; Lillaz Umberto, leader della cultura e dell’imprenditoria in Venezuela e Guatemala con un passato di lavoratore emigrante in Francia e Svizzera. Un simbolico riconoscimento verrà anche concesso al pinerolese Pons Agostino realizzatore della locomobile a vapore di fine ‘800, custodita al Museo Regionale dell’Emigrazione di Frossasco.
Una Festa del Piemonte, dunque, nel pinerolese, che attraverso il monumento “Ai Piemontesi nel Mondo” di San Pietro Val Lemina e al Museo Regionale dell’Emigrazione di Frossasco, esprime e interpreta al meglio i valori della cultura migratoria, in ricordo di quanti nei vari passaggi di trasferimento fra Italia ed estero sono diventati “cittadini del mondo” conservando nel cuore il ricordo, l’orgoglio e la fierezza delle radici e la volontà di rimanere sempre a pieno titolo “piemontesi e italiani”, non solo come cittadini iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiana Residenti all’Estero), ma come parte integrante del nostro popolo.
Una realtà e un impegno che la storia pinerolese non può e non deve dimenticare.

Michele Colombino Monumento ai piemontesi nel mondo a San Pietro Val Lemina (TO)