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Attualità  

Il 31 maggio la Giornata mondiale senza tabacco

Il 31 maggio la Giornata mondiale senza tabacco

Il tabagismo rappresenta uno dei più grandi problemi di sanità pubblica a livello mondiale. Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) il fumo di tabacco rappresenta la seconda causa di morte (responsabile del decesso di un adulto su 10 nel mondo) e la principale causa di morte prevenibile a livello globale.

Il fumo è uno dei maggiori fattori di rischio nello sviluppo di patologie neoplastiche, cardiovascolari e respiratorie. È considerato responsabile di circa il 30% delle morti per tumore; secondo un recente studio il 75% dei casi di cancro della cavità orale, della faringe e dell’esofago può essere attribuito al consumo di tabacco e la percentuale si innalza ad oltre l’80% per il tumore ai polmoni. Inoltre il fumo è il principale responsabile anche di altre patologie quali infarto, ictus, patologie dell’apparato riproduttore, bronchiti croniche ostruttive ed altri disturbi dell’apparato respiratorio.
Come per molte altre patologie, il principale strumento di contrasto è la prevenzione. Il numero dei fumatori negli anni è infatti diminuito grazie alle importanti campagne di prevenzione e di promozione della salute; in Piemonte si osservano buoni risultati contro il fumo passivo sia per il rispetto dei divieti sia per l’attenzione in ambito domestico.
I dati sui danni alla salute causati dal fumo rendono però necessario proseguire e incentivare le azioni di prevenzione e promozione, valorizzando i metodi di disintossicazione efficaci, anche perché le statistiche dimostrano che ad oggi solo un tentativo su 10 va a buon fine.
In occasione della Giornata Mondiale senza Tabacco indetta dall’Organizzazione Mondiale della sanità per il 31 maggio, l’ASL TO 3 organizza iniziative di informazione e promozione per sensibilizzare sui temi della salute, con riferimento ai rischi e ai danni correlati al fumo di tabacco e per presentare le proprie attività. In particolare, il 30 maggio alle ore 21:00, presso il Centro Sportivo “R. Bontempi” di Porte, il Servizio Dipendenze – Sert di Pinerolo organizza una serata di presentazione delle attività del Centro Trattamento Tabagismo di Perosa Argentina e di informazione sui rischi e danni correlati al fumo. La serata proseguirà con un concerto del gruppo musicale “Fuori dal Comune” e con la presenza degli operatori del Centro trattamento tabagismo – CTT per fornire informazioni sulle attività, consulenze e per effettuare la misurazione del monossido di carbonio.

tabacco

 

 

 

 

 

 

 

 

Fumo: lo psicoterapeuta ci spiega perché sia tanto difficile smettere


“Occorre re-imparare a gestire le emozioni negative, che affogavamo nella sigaretta”

Smettere di fumare non è semplice: quando si accende una sigaretta dietro l’altra sembra addirittura impossibile liberarsi dal circolo vizioso che induce migliaia di persone a cercare nottetempo il più vicino distributore automatico perché, senza l’ultima boccata, è impensabile dormire. “Spesso affidiamo alla sigaretta una parte della gestione delle nostre emozioni – spiega Giovanni Porta, psicoterapeuta ed ex fumatore – La sigaretta diventa per il fumatore la risposta a molte problematiche. Stress lavorativo? Sigaretta. Litigio? Sigaretta. Ansia per il futuro? Sigaretta. Personalmente, credo che il punto più difficile nello smettere di fumare sia proprio re-imparare a gestire le proprie emozioni e i propri conseguenti comportamenti senza avere la “stampella” della sigaretta. Il fumo diviene una sorta di magica panacea che consente di sopportare meglio le difficoltà esistenziali. La sua assenza è temuta non solo per la temporanea difficoltà fisiologica che l’astinenza da nicotina comporta, ma anche e soprattutto per le attese conseguenze nefaste che un suo non-uso può generare. Questa evidente difficoltà a fare a meno del tabacco può avere anche delle conseguenze sull’autostima”. Il fumo di sigaretta comporta due tipi di dipendenza. La dipendenza fisica, da nicotina, è quella più facile da vincere, in quanto si esaurisce nel giro di una settimana o poco più. Molto più difficile da affrontare è la dipendenza psicologica dalle sigarette, quella che ci fa dire non smetterò mai.
“Accendersi una sigaretta, per un tabagista, rappresenta un gesto che induce forte sollievo, tanto da far affermare a molte persone fumare mi piace. – continua Giovanni Porta – In realtà, non è affatto corretto parlare di piacere, per quanto riguarda il fumo: infatti, accendersi una sigaretta non fa sperimentare alcun piacere, ma solo diminuire la spiacevole sensazione di astinenza da nicotina. È lo stesso piacere che si prova quando, dopo essersi dati un pizzicotto, piano piano il dolore si riduce.
Un elemento che rende difficoltoso smettere di fumare è che spesso le persone usano le sigarette come oggetti di sublimazione e di contenimento emozionale. Molto frequente, ad esempio, sentire qualcuno affermare cose del tipo: sono troppo nervoso, ora mi accendo una sigaretta, quasi che il non farlo potrebbe lasciare spazio a delle incontrollate reazioni di nervosismo. In termini psicologici, questa persona sublima il suo nervosismo nella sigaretta. Chi decide di smettere di fumare si trova a dover gestire una certa dose di paura: che ne sarà di me, del mio equilibrio, delle mie relazioni, senza le sigarette?
I milioni di persone che sono riuscite a smettere dimostrano che tutte le terribili paure e ansie legate all’astinenza dal fumo sono del tutto infondate, anzi lasciano spazio a miglioramenti fisici e di salute che ampiamente ripagano l’iniziale sforzo. Questo affermano quanti hanno smesso, ma mentre si accende una sigaretta dietro l’altra la prospettiva non è certamente così rosea.
Come faccio a gestire le mie emozioni senza la sigaretta? In che cosa troverò conforto e riparo, se non nell’amata sigaretta?
Per smettere di fumare bisogna diventare più abili nella propria gestione emotiva. In altre parole, invece di “calmare” grazie al tabacco le emozioni di difficile gestione, bisogna imparare ad ascoltarle e confrontarcisi”.
Facciamo un esempio: un fumatore arrabbiato che non vuole mostrare la propria rabbia può uscire dalla stanza con la scusa di dovere fumare e calmarsi piano piano boccata dopo boccata, ma che fa un ex fumatore arrabbiato? A questi non resterà che ascoltare la propria rabbia (cosa per nulla piacevole), capire da cosa si è generata, e decidere che farne. “In altre parole, – spiega Giovanni Porta) mentre le sigarette aiutano ad abbassare il livello di attivazione emotiva grazie al finto piacere dato dalla soddisfazione della dipendenza da nicotina, gestire le emozioni senza di esse è più complicato, in quanto le emozioni si presentano in tutta la loro intensità. L’unico modo per attenuare un livello emotivo poco piacevole è dare una prospettiva a quell’emozione, cioè decidere cosa fare in conseguenza di essa”. Nell’esempio fatto in precedenza, capire le ragioni della mia rabbia e agire nella direzione della loro soluzione, magari confrontandomi con chi mi ha fatto arrabbiare e andando in fondo alla questione.
“Quasi tutte le persone che hanno smesso di fumare raccontano di aver migliorato la propria autostima, – conclude Giovanni Porta – in quanto sono riuscite a fare una cosa che ritenevano molto difficile. Credo che, in termini di autostima, anche uno stile maggiormente diretto nel gestire le proprie emozioni e i propri rapporti umani possa generare un notevole miglioramento della propria considerazione di sé. Essere più presenti, a se stessi e agli altri, invece di fuggire nel fumo…”
GIOVANNI PORTA
Psicologo psicoterapeuta di orientamento gestaltico, è esperto di poesia e di teatro. Vive e lavora a Roma. Da anni realizza laboratori e percorsi in cui l’arte viene utilizzata con finalità terapeutiche. Laureato in Psicologia presso l’Università degli Studi di Padova, si è successivamente specializzato con un master in “Utilizzo di tecniche artistiche nella relazione d’aiuto”, ha una specializzazione in Psicoterapia della Gestalt presso l’I.G.F. di Roma, ed una in “Teatro e Psichiatria”. Riceve a Roma, in via Pisa 21, e a Pomezia (RM), in via Rimini 11/B, e a Busto Arsizio, suo terra d’origine. Per info: www.giovanniporta.it – giovanniporta74@gmail.com.

 

 

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