Skip to Main Content

Attualità  

2011, l'anno del "nostro" Tour

2011, l'anno del

Pinerolo ha ospitato il tour più emozionante degli ultimi anni Nell’anno in cui il giro d’Italia regala emozioni al di sotto delle aspettative, ci pensa i tour a riportare l’entusiasmo ai tanti appassionati di ciclismo. Infatti, mentre la novantaquattresima edizione della “Corsa Rosa” ha deluso, almeno in parte le attese, rivelandosi un “one man show”, l’edizione 2011 è stata senza dubbio la più emozionante della “nuova era” del tour, quella del dopo Armstrong. Questo sia perché i corridori hanno scalato vette mai raggiunte prima dal tour (il maestoso Galibier, 2.645 metri), sia perché i corridori in grado di vincere questo tour erano davvero tanti. I fratelli Andy e Frank Schleck, Cadel Evans, Samuel Sanchez, Aberto Contador, senza dimenticare i nostri Basso (che ha animato le tappe pirenaiche) e Cunego, e la sorpresa Thomas Voeckler, 10 giorni in magia gialla contro ogni aspettativa. Inoltre , gli anni le vittorie alla “Grand Boucle” si erano giocate soprattutto su squalifiche varie dei corridori o cadute di catene, quest’anno si è deciso tutto in salita e sulla cronometro finale. Una menzione particolare la meritano soprattutto due corridori su tutti: la maglia gialla di Parigi Cadel Evans (finalmente vincitore dopo 2 secondi posti), indomabile lottatore che si è trovato anche quest’anno a lottare contro la sorte e Andy Schleck (secondo sul podio di Parigi per il terzo anno consecutivo), che ha animato la corsa con il blitz durante la diciottesima tappa, la Pinerolo-Galibier. Già, Pinerolo, perché, quest’anno, la il Tour de France ha fatto tappa per ben due giorni nella città piemontese. Durante questi giorni Pinerolo si è letteralmente trasformata in giallo, e ha accolto con entusiasmo i corridori. C’è da dire che anche per gli organizzatori del Tour la collaborazione con Pinerolo non è stata sconveniente: la Pinerolo-Galibier è stata la tappa più emozionante del “Tour de France 2011” e, forse, resterà la più emozionante ancora per molto tempo.

Nicolò Mosca Tifosi norvegesi a Villar Perosa (foto Berardo)

LASCIA UN COMMENTO  

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Visualizza l'informativa privacy. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *