Il giovane giornalista Ange K. Fabrice Sawadogo racconta gli ultimi sviluppi della lotta del governo del Burkina Faso al terrorismo.

A quasi dieci mesi dall’ascesa del MPSR 2 alla guida del Paese, la riconquista del territorio del Burkina dalle mani dei terroristi appare ardua. Le battaglie sono vinte ma non ancora la guerra. Dalle ultime informazioni ricevute, un rimpasto alla guida dell’esercito fa ben sperare il Paese di Thomas Sankara. Il governo burkinabè, dal canto suo, resta fermo e sereno sulle sue posizioni iniziali.

 

Le Brigate di intervento rapido

Secondo un decreto governativo, il 30 giugno 2023, cinque nuovi comandanti hanno preso il comando dell’8ª, 9ª, 10ª, 11ª e 12ª Brigata di intervento rapido (BIR).
I BIR hanno inizialmente sede nella guarnigione di Ouagadougou e possono essere dislocati secondo le esigenze operative su tutto il territorio nazionale.

 

Che cosa fanno i BIR

La loro missione principale è

  • intervenire, il più rapidamente possibile e il più avanti possibile, favorendo la mobilità e la potenza di fuoco di fronte a qualsiasi minaccia all’integrità del territorio nazionale;
  • fornire scorte per grandi convogli logistici a beneficio delle Forze Armate Nazionali o di qualsiasi altra organizzazione;
  • partecipare alla lotta contro la criminalità organizzata accanto alle forze di sicurezza interna e preservare e perpetuare le tradizioni militari.

I risultati della lotta

Nel suo discorso sulla situazione della nazione (DSN), martedì 30 maggio 2023 all’Assemblea legislativa di transizione (ALT), il primo ministro Apollinaire Joachimson Kyelem de Tambela ha elogiato i risultati dell’esercito nazionale. Sul fronte si registrano diverse vittorie. Infatti, ha dichiarato che «i banditi armati si ritirano ovunque nei territori in cui le nostre forze combattenti mettono piede. Siamo sicuri poi che la potenza di fuoco del nostro esercito crescerà ancora di più, e in modo esponenziale, una volta che tutti gli ordini saranno stati eseguiti».

 

Riorganizzazione delle Forze di Difesa e Sicurezza

Inoltre il governo intende avviare una grande riorganizzazione delle Forze di Difesa e Sicurezza, per una migliore rete del territorio con la creazione di tre altre regioni militari, sei battaglioni di intervento rapido (B.I.R.), sei legioni di gendarmeria e due nuove basi aeree.

 

Venti terroristi con una taglia sulla testa

Sempre il governo ha pubblicato l’8 giugno scorso un elenco di venti persone “attivamente ricercate per partecipazione o complicità nella pianificazione o conduzione di atti terroristici” sul suo territorio. Una ricerca con il supporto di una taglia dai 100 milioni ai 180 milioni di franchi CFA sulle loro teste.

 

Catturati in Nigeria Zaïd e Loukoumane

Di questi venti leader terroristi ricercati, due sono già stati trovati nello stato del Niger. Infatti, il 10 luglio l’agenzia AFP ha comunicato che “due leader jihadisti dello Stato islamico nel Grande Sahara (EIGS) sono stati arrestati all’inizio di luglio durante un’operazione congiunta dell’esercito nigeriano e francese nella regione di Tillabéri”; sono Abou Maryam (noto come Zaïd) e Sita Ousseini (noto come Loukoumane).

 

La situazione umanitaria

Se la situazione della sicurezza sta migliorando secondo il governo del Burkinabè, la situazione umanitaria sembra allarmante secondo i rapporti umanitari.
Il bisogno di aiuto sta diventando sempre più necessario. Un totale di 1,99 milioni di sfollati interni è stato registrato dal Segretariato Permanente del Consiglio Nazionale per i Soccorsi di Emergenza e la Riabilitazione (SP/CONASUR) alla data del 28 febbraio 2023 rispetto a 1,94 milioni al 31 gennaio 2022, con un aumento del 3%.

Ange K. Fabrice SAWADOGO