23 Marzo 2023
#cronachedalfronte. Un triste primato per il Burkina
Mons. Pier Giorgio Debernardi racconta l’intensificarsi degli attacchi terroristi in Burkina Faso, anche se non mancano segni di speranza grazie al nuovo presidente.
Il terrorismo fa strage in Burkina Faso, nel 2022 il primo paese dell’Africa (e il secondo al mondo) per numero di atti terroristici secondo il rapporto dell’Istituto per l’Economia e la Pace (IEP). Anche nei primi mesi del 2023 si sono moltiplicati gli attentati con decine di civili morti.
Un elenco di violenze e fughe
Porto alcuni esempi: il 7 marzo la popolazione del comune di Bani è fuggita a Dori per essere protetta dai nuovi attacchi terroristi. Infatti Bani era stata colpita dei terroristi il 4 e il 27 febbraio e ancora il 5 marzo con numerose uccisioni di cittadini.
Sempre il 27 febbraio nel villaggio di Viboria sono stati colpiti numerosi cittadini e alcuni sono rimasti uccisi.
L’elenco potrebbe ancora continuare. In tutto il centro del paese la vita diventa difficile.
Anche le strade sono diventate impercorribili a causa delle strade non asfaltate con la presenza di mine. L’otto marzo diciannove mine sono state trovate a Konkoussi e a Bourzanga.
Anche nelle regioni dell’Est lungo il confine con il Niger la vita diviene difficile.
Le donne si arruolano
Ci sono però dei segni di speranza. Con il nuovo presidente della Repubblica l’esercito ha ritrovato la sua unità e coesione. Anche tra le donne si diffonde lo spirito patriottico e numerose di loro si arruolano nell’esercito.
Mons. Pier Giorgio Debernardi
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